Grazie a scavi recenti dentro il cimitero del Verano si sono riportati
alla luce alcuni resti della Basilica di San Lorenzo, che fu costruita presso
la tomba di San Lorenzo, morto durante la persecuzione di Valeriano.
Il primitivo edificio, in laterizio, era diviso in tre navate con colonne
collegate fra loro da archi; nella zona centrale vi sono grandi finestre,
mentre le navate laterali, più piccole, si ricongiungevano dietro l'abside in
un corridoio anulare. Il pavimento e le pareti erano adibiti a tombe o a
nicchie, per essere sempre vicini al loro protettore. Nell'aula si tenevano
cerimonie e banchetti in memoria di defunti.
La frana del XVI secolo indusse papa Pelagio II (579-90) a edificare un
nuovo complesso, in grado anche di sostenere l'enorme afflusso di pellegrini.
Si spianò l'antico rialzo dove si trovava il cimitero e al lato della prima
basilica costantiniana sorse una chiesa di forma quadrata. Questa struttura è
ancora oggi riconoscibile, nonostante le modifiche. La navata centrale è
scandita da due file di dodici colonne mentre su tre dei suoi lati si
svilupppano le navate minori. La luce entrava solo dal cleristorio, che
filtrava nelle navate e nelle gallerie, prive di luce diretta: una soluzione
che valorizzava l' ambiente centrale è che era tipica dell'edilizia
costantiniana. Anche le gallerie risentono dei concetti architettonici
bizantini, visto che da mezzo secolo tutta Roma risentiva degli influssi
dell'Impero d'Oriente. Ricchi mosaici impreziosivano la calotta absidale, in
cui Cristo in trono ha alla sua sinistra S.Paolo, S. Stefano e S. Ippolito, a destra S.
Pietro e S. Lorenzo, assieme a papa Pelagio nell'atto di offrire la chiesa.
Sotto Adriano I (772-95), la Basilica, fu restaurata. I successivi lavori
risalgono al 1148, quando i figli di Paolo
Romano, si occupano della decorazione degli
omboni e del ciborio a gabbia, con quattro fusti in porfido a sostegno di un
secondo ordine di colonnine.
Fra il 1100 e il 1200 attorno alla chiesa era sorto un agglomerato
urbano, chiamato "Laurentiopolis" e il cardinale Cencio Savelli,
prima di diventare papa Onorio III (1216-26), provvide a costruire la nuova
struttura della Basilica di San Lorenzo, che da allora diventò definitiva: una
nuova basilica venne ad affiancarsi alla prima. Il presbiterio fu composto
dalla primitiva navata senza l'abside. La grande navata prendeva luce da dodici
finestre, mentre le navatelle erano piuttosto buie; i pavimenti furono fatti da
maestri cosmateschi, il soffitto fu coperto da capriate di legno. Lungo la
navata centrale, 22 colonne a diversa distanza fra loro, perché i fusti sono
molto diversi sia come basi, sia come materiale, sia come diametro: 6 in marmo
cipollino, gli altri in granito di colori grigio, rosso, bianco, nero. Ma se i
materiali di spoglio dominano nell'insieme, ai capitelli lavorarono maestri
estremamente raffinati.
Il portico ha un aspetto variegato ed è opera dei marmorari romani che
utilizzarono con equilibrio i materiali di spoglio. Il chiostro è risalente a
papa Onorio, mentre successivi apporti decorativi continuarono fino alla fine
del Duecento.
Un'altra opera di decorazione ordinata dal cardinale Oliviero Carafa è
andata perduta; mentre i lavori del Vespignani, hanno portato il soffitto
intagliato dalla navata maggiore e i dipinti della galleria e del cleristorio
di quella orientale. Leone X fece rimuovere i marmi, le colonne e i capitelli
davanti la Basilica per la costruzione di Palazzo Farnese. Tra il 1624 e il
1626, dopo il crollo del soffitto a oriente, si procedette da parte del
cardinal Francesco Buoncompagni al suo restauro e a quello della cripta. In
quel peiodo fu restaurata la cappella di Santa Ciriaca. Nel settecento venne
costruita una grande piazza ad opera di Alessandro Galli nel 1704, che ideò, uno
spazio semicircolare che terminava in basse colonne, al centro una colonna con
lo stemma degli Albani, la famiglia di Clemente XI.
Nella prima metà dell'800 fu costruito il
cimitero del Verano, mentre tra il 1857 e il 1864 Pio IX commissionò all'architetto
Virginio Vespignani un "restauro archeologico", che riportò la
basilica all'assetto datole da papa Onorio nel Duecento, così come appare oggi,
senza le sovrapposizioni rinascimentali e barocche, solenne e integra. Nel
piazzale si alza la colonna commemorativa di Pio IX con in cima la statua di
bronzo di San Lorenzo. Il 19 luglio 1943 una bomba danneggiò gravemente il
nartece, che venne ricostruito cercando di utilizzare i materiali originari e
abbellito con reperti e due preziosi sarcofagi. |